Piccola azienda:aumenta il fatturato e diminuisce la liquidita’!! E con la banca?? Seconda Parte

Tempo di lettura: 2 minuti

Continuo il racconto iniziato col post precedente della storia di una piccola impresa che chiede il credito bancario in un momento di crescita.

credito-bancario-garanzie-impresa-aumento-fatturato-diminuzione-liquidita

Allora, visto come si mettevano le cose  , quale poteva essere la soluzione???

La soluzione poteva essere la Richiesta di fido per  Anticipi su fatture.

La banca però, nella  nostra circostanza, ha posto  la condizione  che l’anticipo su fatture può essere fatto solo con notifica al cliente, il che significa in poche parole “CESSIONE DEL CREDITO

A questo punto potrebbe sembrare un’ottima soluzione c’è solo un grosso problema per l’impresa metalmeccanica e cioè che le Grandi Imprese che  le hanno dato il lavoro  rifiutano la cessione del credito.

Comunque, per proseguire  il racconto, la piccola società  ha ricevuto il rifiuto della banca per finanziare il suo fabbisogno, nonostante fosse garantita anche da un Confidi.

Unica condizione alla quale la Banca poteva concedere il fido doveva essere che i suoi clienti avessero accettato la cessione del credito.

Purtroppo come era prevedibile ed anche scritto nelle clausole contrattuali, i clienti  hanno negato tassativamente questa possibilità.

A questo punto cosa ha dovuto fare la piccola impresa?

Nonostante che la Ditta non si darà per vinta  finchè non riuscirà  ad ottenere altro credito presso altre banche, come prima soluzione ha dovuto sospendere e rinviare tutti i pagamenti che onorerà appena incassato i crediti.

Purtroppo  una lezione i titolari   l’hanno  dovuta imparare e  cioè  che  nei momenti di “Vacche  Grasse “ occorre cercare di capitalizzarsi il più adeguatamente possibile, inoltre quando si prendono contratti che non sono smobilizzabili, occorre finanziarsi proporzionatamente e per tempo con forme alternative.

Per chiudere questa prima parte del racconto in attesa dei futuri sviluppi, è  risultato fontamentale che i soci hanno capito che è vitale,  per prevedere il futuro fabbisogno  di liquidità, adottare sistemi di  pianificazione finanziaria.

Per ricevere le nostre  novità e gli aggiornamenti generali   iscriviti alla ns. newsletter

Per rimanere aggiornato con questo blog iscriviti ai Feed RSS

Diventa Fan su Facebook alla ns. pagina “Mondo d’impresa “

E tu cosa ne pensi , fammi sapere la tua opinione  !

A Cura di Patrizio Gatti
Autore di “Amministrare l’Azienda


L’articolo è stato anche pubblicato sul blog di Bruno Editore www.giacomobruno.it

Share

6 Comments

  • Gian Piero Turletti

    18 Agosto 2009 - 9:10 am

    Rinvio, per il commento, a quanto già indicato per la prima parte dell’articolo.

  • Patrizio Gatti

    18 Agosto 2009 - 5:47 pm

    Grazie Gian Piero per le tue precisazioni nel commento a cui fai riferimento
    Patrizio

  • Andrea Mapi

    21 Settembre 2009 - 2:44 pm

    Mia esperienza:
    chiedo ad un factor che lavora con il ns. gruppo di imprese da 20 anni di valutare la cessione di credito pro-solvendo (anche se avremmo preferito pro-soluto) di un importante nominativo a livello nazionale… mi rispondono che quel nominativo già è ceduto da altri ns. concorrenti e che sanno che loro non firmano le notifiche di singole cessioni di credito ma che lavorano con la LIR (per chi non sa cosa sia, praticamente firmano un modulo che informa che da una determinata fattura in poi il credito è ceduto al factor e che il pagamento diventa liberatorio solo se effettuato a tale factor)
    Ed il factor che fa?
    Delibera (dopo 6 mesi!!!!) una linea di credito che prevede però che il cliente firmi ogni singolo riconoscimento, altrimenti la linea non viene attivata…
    Siamo all’assurdo!!!!! Questa è volontà politica di mettere in difficoltà imprese che in questo momento soffrono la crisi finanziaria e non quella economica (almeno non in modo particolare, fortunatamente)….
    Purtroppo oggi sono le imprese a sorreggersi tra di loro, rientrando dagli insoluti dei propri clienti, concedendo maggior credito e dilazionando i pagamenti ai propri clienti… ma fino a che punto ci si potrà spingere??? Mah…
    La tendenza delle banche è richiedere rientri a chiunque… se utilizzi più del 70% del fido deliberato, rientro per troppi rischio… se utilizzi meno del 65 % del fido deliberato, rientro per poter “usare quegli importi per chi ne ha bisogno”… ma dove si è mai vista una cosa simile???
    Mah… sono sempre più perplesso e preoccupato….

  • Patrizio Gatti

    21 Settembre 2009 - 3:29 pm

    Ciao Andrea ,benvenuto su questo blog.
    Grazie per la testimonianza della tua esperienza , in un momento come questo a rischio per tante imprese e dipendenti ,davvero a volte sembra che si è ancora più soli oppure come hai detto tu ,davvero bello le imprese si sorreggono tra di loro, spesso il più forte finanziando il più debole con rinvii di pagamento- Purtroppo non sempre è possibile .
    Grazie e ti aspetto per altri commenti se vuoi ciao Patrizio

  • Impresa e Banche-Anche se sei corretto attenzione alle segnalazioni in Centrale Rischi! | Plan Consulting di Patrizio Gatti

    25 Settembre 2010 - 3:53 pm

    […] . Parliamo di una piccola impresa con affidamenti bancari in più banche  , impresa che mai ha sconfinato oltre il fido concesso , che si è sempre comportata correttamente ,che ha rating buoni e per tutte […]

  • Aumento fido conto corrente con titoli a garanzia?Come e’ andata a finire? | Controllo di Gestione Aziendale

    3 Giugno 2011 - 10:19 pm

    […] Chiudere il prima possibile ogni affidamento di scoperto di conto poiché anche lui si è accorto che quando hai bisogno difficilmente trovi supporto , quindi il suo scopo è quello di avere il meno possibile bisogno delle Banche. […]

Leave A Comment

I link nei commenti potrebbero essere liberi dal nofollow.