Una piccola impresa metalmeccanica dall’inizio dello scorso anno , per pagare i debiti in scadenza, si trova a farsi anticipare dalla banca tutto il fatturato prodotto nel mese.
L’azienda in pratica si trova a rincorrere con fatica i fatturati .
Da un punto di vista di merito creditizio, avendo sempre avuto un buon comportamento col sistema bancario , l’impresa ha rating (valutazione) abbastanza buono.
L’ultimo anno le difficoltà per pagare puntualmente i pagamenti ai fornitori sono aumentate , inoltre la mancanza di liquidità ha creato nel titolare anche dei dubbi circa l’effettiva redditività dell’azienda.
In realtà, fortunatamente, l’azienda produceva mediamente buoni margini per ogni commessa che eseguiva, ma ogni riscossione andava a coprire uscite causate da costi per le quali l’azienda non aveva avuto tutte le entrate, in pratica c’era uno squilibrio tra il tempo di pagamento dei debiti verso fornitori e la riscossione dei crediti .
L’ indice medio di pagamento fornitori era circa 60 giorni e l’indicatore per la riscossione dei crediti invece superava i 120 giorni.
A lungo andare ciò può generare nelle imprese il meccanismo del “Cane che si morde la coda ” nel senso che l’azienda non fa in tempo a emettere le fatture che, per pagare i debiti del mese corrente, deve indebitarsi con la banca per l’anticipo su fatture o per anticipare le Ri.ba .
Ciò significa che la maggior parte dei crediti finiscono subito in debiti bancari sotto forma di anticipazione .
E allora cosa c’è di strano? Lo fanno quasi tutte le aziende!!!
Si è vero che lo fanno moltissime aziende , ma è proprio questa una delle ragioni che ha dato origine alla crisi di liquidità dei piccoli e allo strapotere delle Banche nei confronti delle PMI .
Quando si scivola in questa condizione si è più del dovuto nelle mani delle banche .
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Se per caso arriva un calo di fatturato , magari il tutto aggravato dalla ricezione di insoluti , come è successo per moltissime imprese, allora cominciano i problemi nel rientrare nei fidi Bancari .
Nel nostro caso specifico, l’azienda ha anche ricevuto un grosso insoluto per un importante ordine di produzione e per affrontare e gestire con più attenzione questo momento di tensione finanziaria, l’impresa ha applicato la pianificazione finanziaria con budget di cassa e di tesoreria, che hanno contribuito a gestire la liquidità nel migliore dei modi, per raddrizzare la situazione, permettendo all’amministrazione di pianificare e controllare ogni centesimo che entrava ed usciva.
Il budget di cassa che prevede di solito un periodo di programmazione annuale, insieme al budget di tesoreria che abbraccia invece un periodo intorno ai tre mesi, hanno permesso alla piccola azienda di pianificare e gestire adeguatamente le movimentazioni bancarie.
Grazie anche a questo tipo di controllo, l’azienda ha ottenuto un buono scoring andamentale (valutazione del comportamento bancario), che l’ha aiutata ad ottenere buoni affidamenti , che hanno contribuito a salvarla in un periodo veramente nero.
Al di là di tali situazioni spiacevoli in cui si è trovata la piccola impresa , situazioni ormai come sappiamo molto comuni, è comunque buona metodologia mantenere continuamente sotto esame i movimenti finanziari in entrata e in uscita per averne un adeguato equilibrio.
Per esempio, dallo schema sopra, si può vedere una situazione in cui l’azienda, in anticipo vede che occorre ricorrere ad un finanziamento o all’aumento di fidi adeguato, in quanto stà scivolando in un peridodo “Rosso” con mancanza di liquidità.
Per il budget di cassa, bisogna organizzare una previsione dei movimenti monetari generati dallo scorrere delle operazioni di gestione e quindi elaborare efficaci procedure di pianificazione e controllo dei flussi di cassa col fine di predefinire i tempi di scadenza e gli importi delle entrate e delle uscite .
Lo schema del budget di cassa con le date previste per la movimentazione dovrebbe contenere:
- Crediti derivanti dai ricavi effettivi e quelli previsti in sede di budget economico in funzione delle scadenze concesse
- Crediti scaduti e non ancora incassati (esclusi i crediti inesigibili)
- Debiti verso i fornitori per i pagamenti degli acquisti con le relative scadenze
- Debiti derivanti da costi presunti in sede di budget economico
- Scadenze di rate di mutui, finanziamenti , leasing
- Pagamento F24 per Inps, Inail, Iva e imposte
Morale del racconto :
Il budget di cassa è poco utilizzato dalle imprese italiane particolarmente dalle piccole, anche se questo potrebbe facilitare a gestire meglio le richieste di finanziamento grazie al fatto che permette di “percepire” in anticipo quello che può succedere a livello finanziario.
Proprio grazie a questo tipo di previsione, oltre a risparmiare un sacco di soldi in interessi e oneri bancari, ci si può organizzare bene e richiedere in anticipo i giusti finanziamenti senza ritrovarsi all’ultimo momento a rincorrere e “pregare ” il bancario di turno affinchè velocizzi al massimo la pratica di richiesta di credito.
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