Basilea 3: Aumento del costo del credito non proprio cosi’ automatico?

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Tempo di lettura: 2 minuti

In questi giorni continua a tener banco nei quotidiani economici , nei siti e  nei blog che parlano di economia   ,  Basilea 3 , un tema ancora poco chiaro che  in qualche maniera si spera ancora che  non dovrebbe ritorcersi contro il reperimento della liquidita’ per le imprese.

Intanto dal sito www.asca.it ho preso la notizia  dalla quale sembra che il paventato aumento del costo del credito potrebbe non essere così automatico:

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BASILEA 3: AUMENTO COSTO DEL CREDITO NON AUTOMATICO, DIPENDE DA BANCHE

(ASCA) – Roma, 18 ago – L’introduzione della nuove regole di Basilea 3 con criteri piu’ stringenti sui coefficienti patrimoniali e di liquidita’ determina, secondo l’analisi del Financial Stability Board e del Comitato di Basilea, effetti sul credito bancario sia in termini di maggiori costi per i debitori (aumento degli spread), sia con una riduzione dell’offerta.

Si tratta’ pero’ di una ipotesi che considera una risposta automatica della banche alle nuove regole.

Se invece, spiega il rapporto, le banche dovessero mutare il loro comportamento gli effetti negativi sul credito potrebbero essere ancor piu’ limitati.

Innanzitutto riducendo o scorporando l’attivita’ di trading, le banche avrebbero bisogno di minori capitali e liquidita’.

Piuttosto che aumentare gli spread o ridurre l’offerta di prestiti, ”le banche potrebbero alzare i covenant ai debitori (cioe’ i criteri di accesso e mantenimento del credito legati al raggiungimento di certi obiettivi operativi, tipo Ebitda o Ebit) e ridurre la lunghezza temporale dei prestiti.

Oppure potrebbero rispondere alle nuove regolamentazioni di vigilanza ”ristrutturando il loro business, riducendo le inefficienze e i costi legati ai compensi, in modo da manterersi profittevoli anche con un minore margine di interesse”, spiega il rapporto.

Oppure potrebbero spostare le fonti di redditivita’ da attivita’ fondate sul margine di interesse ad attivita’ fondate sull’incasso di commissioni.

Considerando questo insieme di ipotesi, l’aumento medio degli spread, secondo alcuni modelli di analisi, potrebbe ridursi da una media di 19 punti base a soli 4,5 punti.

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1 Comment

  • Gian Piero Turletti

    22 Agosto 2010 - 1:17 pm

    L’ASCA è spesso stata fonte di notizie ed interpretazioni di fatti economici, poi significativamente riscontrabili nella realtà.

    Ancora una volta, quindi, ritengo correttamente interpretato il fenomeno riconducibile a Basilea 3, non quale puro automatismo, da cui deriverebbero conseguenze scontate, ma quale insieme di parametri e di modelli di riferimento, rispetto ai quali, comunque, rimangono certi margini discrezionali della banca, da cui non discende, quindi, neppure un automatistmo per quanto riguaarda i costi.

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