Saranno le aziende guidate da donne a farci superare la crisi?
“Ogni volta che si è sull’ orlo del precipizio, arrivano le donne che sanno come fare quadrare i bilanci” (Lina Sotis).
Il “boom” delle imprese al femminile che ha caratterizzato gli ultimi 5 anni ha subito un netto rallentamento ma il trend resta comunque positivo.
In un solo anno sono nate 5.523 imprese femminili portando il numero complessivo a 1.243.824 aziende attive. Un aumento certo non vistoso (+0,45 per cento) che tuttavia spicca se paragonato all’ immobilità del tessuto imprenditoriale del Paese.
In altre parole grazie alle donne il saldo segna zero, senza di loro sarebbe stato negativo.
Questo è quanto emerge dall’ Osservatorio dell’ Imprenditoria femminile sui dati forniti da Infocamere relativi al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Molte le novità.
La forma giuridica scelta dalle neo imprenditrici presenta forti trasformazioni: si favoriscono le società di capitale, di persone, cooperative e consorzi, rispetto alle imprese individuali che restano comunque di gran lunga le più diffuse, almeno in Italia.
Cambia anche il profilo settoriale: donne sempre più alla conquista di settori produttivi fino ad oggi di tradizionale competenza maschile. Si riduce il numero delle aziende nell’ agricoltura e nel commercio mentre sempre più dinamico si rivela il settore dei servizi alle imprese, ovvero attività immobiliari, noleggio, ricerca, informatica oltre ai mercati delle costruzioni e dei trasporti.
Ma e’ soprattutto il contributo dell’immigrazione la vera sorpresa nell’imprenditoria femminile degli ultimi dodici mesi. Ben il 71 per cento (pari a 3.921 unita’) e’ costituito da iniziative imprenditoriali di tipo individuale con a capo una donna extra-comunitaria.
Escludendo la nazionalita’ svizzera, per evidenti legami di vicinanza con l’Italia, le nazionalita’ piu’ rappresentate tra le donne titolari d’impresa sono quella cinese, marocchina e nigeriana.
La concentrazione maggiore si registra in termini assoluti in Lombardia, ma è la Toscana che ospita il numero più elevato di imprenditrici immigrate in proporzione al numero di imprese individuali residenti. Il record provinciale va a Prato, dove oltre un’ impresa ogni 4 ha una titolare straniera.
Altro dato significativo è l’ aumento delle donne nella cosiddetta “stanza dei bottoni”……
I dati sono buoni e incoraggianti, la crescita delle donne alla dirigenza di imprese rappresenta non soltanto un fatto economico nuovo, ma tende a cambiare gli scenari socio-culturali del nostro paese, da sempre guidato dagli ‘uomini’.
Addio cravatte e benvenuti tacchi a spillo.
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A cura di Dott.ssa Gervasi Alessandra
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5 Comments
Romualdo Scotto di Carlo
Anche noi come azienda Start-up, siamo fortemente convinti dell’importanza femminile nel settore delle aziende e dello sport.
E’ per questo che abbiamo deciso di sponsorizzare un equipaggio femminile che sfiderà i maschietti nel settore vela.
Il Team Ladies First sfiderà per la prima volta a Fine Marzo 2009 i Big della vela al trofeo Pirelli di Portofino, ed organizzerà un evento per presentare le altre regate e raccogliere fondi in favore dell’Unicef
Cogliamo l’occasione per invitare all’evento la Dott.ssa Gervasi ed estendere l’invito a tutti coloro che desiderano sostenere il Team.
Cordiale saluto
Dott. Romualdo Scotto di Carlo
Patrizio Gatti
Ciao Romualdo, bella iniziativa , ti ringrazio innazitutto per aver visitato il ns. blog e non mancherò di iscrivermi alla VS. iniziativa su Facebook . Un saluto ciao e grazie
Patrizio
rosagio
IO dico che la donna è perfettamente in grada a gestire la propria azzienda mi ricorda la BELLISARIO da sola è riuscita a sanare piccole aziende sull’ORLO DEL FALLIMENTO
Patrizio Gatti
Ciao Rosa , certamente , Credo anch’io fortemente nelle capacità manageriali femminili è anche per questo che ho dato spazio e e darò ancora spazio ad articoli ed iniziative sull’imprenditoria femminile .
Per quanto riguarda il nome di “Marisa Bellisario ” solo pronunciare il nome è già un onore basta vedere il sito della Fondazione a Lei ispirata per rendersene conto.
Grazie del commento ciao Patrizio
Gian Piero Turletti
Si dice che uomini e donne abbiano caratteristiche psicologiche diverse.
Una diversificazione dell’imprenditoria italiana al frmminile consente, quindi, anch di avere aziende con stili organizzativi e gestionali diversi, basati sulle diverse caratteristiche dell’universo femminile.