“Spreco è tutto ciò che non è utile al cliente ” Yoshihito Wakamatsu
La scorsa estate stavo tenendo un corso di formazione sulla contabilità analitica, sulla gestione delle commesse e sull’eliminazione degli sprechi , in una azienda Edile con sede abbastanza distante sia dalla zona industriale che dalla città.
Al corso partecipavano i tre soci , il personale amministrativo , i capi cantiere , e il geometra che si occupava spesso della preventivazione e della direzione lavori .
La società in quel momento stava acquisendo fatturato, ma uno dei soci, il più giovane , si era accorto che la loro organizzazione era carente sotto vari aspetti, ed aveva la sensazione che i lavori preventivati gli venissero a costare troppo , sempre per ore lavorate in più e per materiali in eccesso confronto ai preventivati.
Tenevamo il corso in un ufficio con la finestra che guardava nel piazzale e al magazzino edile.
Mentre parlavamo di inefficienze e di come cercare di evitarle , avevamo sotto gli occhi alcuni esempi lampanti di “sprechi invisibili” che tra l’altro , mi servivano come spunto proprio durante il corso.
Infatti gli operai che stavano lavorando in un cantiere distante circa 10 Km dalla loro sede , per più volte della giornata facevano ritorno in azienda per prendere materiali che di volta in volta servivano nel cantiere, oltre che recarsi nei magazzini edili più vicini per acquistare il materiale mancante in azienda.
Si trattava in quel caso , di solito di un operaio specializzato che guidava il camioncino ed un apprendista. Poichè il lavoro che stavano facendo era un appalto che poteva essere programmato ed organizzato, tutti questi sprechi di tempo oltre che di carburante erano tutte perdite che giornalmente l’azienda doveva sostenere.
Alla fine della giornata il personale segnava 8 ore di lavoro presso il cantiere XXX . In realtà il tempo lavorato era molto meno , infatti i viaggi ripetuti erano completamente a carico dell’azienda edile. Naturalmente il conteggio va fatto per tutta la durata della commessa di lavoro. Tutto questo veniva anche aggravato dal fatto che, il mattino il personale non aveva il materiale pronto per portare in cantiere, di conseguenza solitamente passavano 30-40 minuti dall’entrata al lavoro prima che gli operai partissero per la destinazione del cantiere al quale arrivavano ogni giorno quasi con un ora di ritardo .
Se negli anni si è “ sempre fatto così” diventa difficile verificare la resa delle lavorazioni se non si entra un pò più a fondo con la contabilità analitica e con il controllo degli sprechi.
Il modo di fare “Ho sempre fatto così” deve essere messo sempre in discussione per evitare di non vedere eventuali sprechi che si hanno davanti.
Nel bilancio questi costi non appaiono in quanto le ore lavorate vanno nei costi del personale e il gasolio va nella voce carburati e lubrificanti. Anche mettendo a confronto periodicamente tali voci se lo spreco c’è sempre stato diventa difficile stabilire quanto è stato, se l’inefficienza non è mai stata misurata.
In seguito a questi esempi i partecipanti al corso si sono impegnati a mettere sul tavolo tutti i possibili sprechi che sino a quel momento spesso sapevano, ma mai avevano misurato.
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